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Si ispira al sommergibile oceanico Enrico Toti, classe Balilla, che a suo volta intitolato al famoso bersagliere (e marinaio) eroe
della prima guerra mondiale Medaglia d'Oro al Valor Militare.
Regio Sommergibile Enrico Toti (TO) classe Balilla
Motto: "Vincere ad ogni costo"
Parte di una classe di cinque battelli, costruiti 4 per l'Italia e uno per il Brasile, primo esperimento per un sommergibile di elevate
caratteristiche di autonomia, anche in mari lontani e di caratteristiche climatiche differenti. Si rivelarono buone costruzioni, al punto
che l'Humaità, il battello brasiliano non oggetto dell'elevata usura provocata da eventi bellici, rimase in servizio fino agli anni '50.
Durante la loro vita i battelli furono sottoposti a modifiche inerenti il cannone e la falsa torre.
Foto del Toti da www.betasom.it
Caratteristiche del sommergibile:
Tipo: Grande crociera
Cantiere: Odero-Terni - La Spezia
Anno di impostazione: 26 Gennaio 1925
Varo: 14 Aprile 1928
Entrata in servizio: 20 Settembre 1928
Disarmo: 1 Aprile 1943
Radiazione: 18 Ottobre 1946
Lunghezza: 86,75 m
Larghezza: 7,80 m
Immersione: 4.78 m
Dislocamento in superficie: 1450 t.
Dislocamento in immersione: 1904 t.
Apparato motore in superficie: due motori a diesel, due eliche
Potenza: 4000 cv
Velocità max. in emersione: 17,50 nodi
Autonomia in emersione: 7050 miglia marine a 8,50 nodi
Apparato motore in immersione: due motori elettrici, due eliche
Potenza: 2000 cv
Velocità: 8,90 nodi
Autonomia in immersione: 110 miglia marine alla velocità di 3,0 nodi
Armamento: 1 cannone da 120 mm, 4 mitragliere da 13,20 mm, sei lanciasiluri
Equipaggio: 7 ufficiali, 70 sottufficiali e marinai
Unità della stessa classe: Balilla, Milllelire, Sciesa
Vita operativa dell'Enrico Toti
Assegnato, assieme agli altri battelli italiani della classe, alla 1^ squadriglia sommergibili di stanza a Spezia, effettuò già nel 1930
una prima crociera fino alle Canarie e ai porti dell'Africa settentrionale. Dal settembre 1933 al febbraio 1934 effettuò, assieme al
gemello Sciesa, il periplo dell'Africa via Suez, riscuotendo lusinghieri risultati di affidabilità.
Effettuò la prima missione di guerra dal 20 al 27 Giugno 1940 davanti alla costa algerina senza eventi di rilievo.
Il Ottobre 1940, di rientro a Brindisi da una missione, il sommergibile inglese HMS Triad fu intercettato dal Toti, in navigazione al
largo di Capo Colonna. Entrambi i battelli fallirono l'attacco con i siluri, quindi si avvicinarono e iniziarono uno scontro a fuoco;
dopo diversi colpi il 120 mm italiano andò in avaria e il marinaio Nicola Stagi, nell'organsmo del combattimento, emulò inconsciamente
Enrico Toti, lanciando la propria scarpa contro il Triad.
Quando il cannone riprese a funzionare il battello inglese cercò di sottrarsi al combattimento immergendosi, ma pochi istanti dopo due
siluri del Toti colpirono il Triad che affondò rapidamente.
Il Triad fu l'unico sommergibile inglese affondato da un sommergibile italiano nella seconda guerra mondiale.
Dal Marzo del 1941 l'Unità fu trasferita a Pola a disposizione della Scuola Sommergibilisti e successivamente impiegato in missione di
trasporto materiali per l'Africa.
Il HMS Tabard gemello del Triad
Displacement 1330 / 1585 BRT
Length 84,20 m
Complement 56 men
Armament 10 torpedo tubes, 16 torpedoes.
Enrico Toti
Nacque a Roma il 20 agosto 1882 da Nicola Toti, ferroviere di Cassino, e da Semira Calabresi, di Palestrina.
All'età di 14 anni si arruolò come mozzo specialista nella Marina Militare, a 17 anni ebbe la qualifica di elettricista scelto e si congedò
nel 1905. Nel 1907 fu assunto nelle ferrovie come macchinista ma il 2 marzo 1908, a Segni, fu travolto da una macchina e fu necessario
amputargli la gamba sinistra.
Nonostante la menomazione, la grande passione per il ciclismo lo portò, tra il 1911 e 1912, a fare il giro d'Europa in bicicletta fino
in Lapponia. L'anno successivo, a gennaio, iniziò il giro dell'Africa, ma non poté portarlo a termine, bloccato dalle autorità inglesi
in Sudan.
Allo scoppio della prima guerra mondiale volle essere ad ogni costo arruolato; fu assegnato al III battaglione bersaglieri ciclisti
del 3° reggimento e partecipa a tutte le più rischiose azioni di guerra, distinguendosi in particolare in una battaglia presso Selz
(quota 70) nell'aprile 1916.
Il 6 agosto 1916 presso Monfalcone (quota 85), ferito dapprima ad una spalla, poi al petto, si lanciò con pochi commilitoni contro una
trincea nemica; fu ferito una terza volta al petto e, incitando i suoi, scagliò l'unica arma di cui disponeva, la sua stampella, contro
il nemico. Prossimo a morire, raggiunse carponi il suo cappello e baciò il piumetto: era il 6 agosto 1916. Il 27 agosto successivo gli
fu conferita la Medaglia d'Oro al Valor Militare alla memoria. Fu sepolto nel cimitero di Monfalcone, ma il 24 maggio 1922 la sua salma
fu trasportata a Roma, dove, sul colle del Pincio, gli fu eretto un monumento.