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Impressioni


Milano - Gennaio 2013

Il Toti per me è stato una bellissima esperienza. Sono rimasta impressionata dalla quantità di tubi, valvole, serbatoi che costellano l'interno del sottomarino così come dalle piccole dimensioni dell'interno rispetto al volume complessivo. La zona "notte" è decisamente degna di nota e mi chiedo davvero come si potesse riuscire a dormire! Non parliamo poi del bagno...ma non voglio dare troppi particolari, perché è bello godersi la visita. Soprattutto per chi, come me, non è certo un esperto.
La visita guidata è stata esauriente, ma molto veloce. Mi sarebbe piaciuto avere un po' più di tempo per le foto (magari lasciando 5 minuti a fine tour per girarlo autonomamente), così come avere qualche aneddoto in più sulla vita di bordo. Sarebbe molto bello, avere come guide delle persone che hanno lavorato a bordo del sottomarino, come fanno per esempio negli Stati Uniti. In alternativa, anche se decisamente meno suggestiva, dei racconti registrati di esperienze di vita, sempre come fanno negli Stati Uniti, che per queste cose, bisogna ammettere, sono sempre al primo posto.

Marina Pizzorni



Milano - Aprile 2010

La mia visita al Toti è stata più interessante rispetto al Dandolo di Venezia (che avevo fatto qualche anno fa). A prima vista, dall'esterno, sembra molto più grande... sarà che quello di Venezia non l'ho visto recentemente e la memoria fa brutti scherzi!
Per chi non se ne intende, come me, dovendo scegliere tra i due, è meglio ovviamente vedere il Toti. E' bello entrare con una guida che ti spiega diverse cose. Carino il momento in cui la ragazza accende le luci rosse per farci sembrare in navigazione e ci dice che "servono all'equipaggio per differenziare le ore notturne da quelle del giorno". (E qui mi siete venuti in mente per quella altra discussione che era stata fatta proprio su questo argomento). Si vedono inoltre due metri di più (se non mi ricordo male) dell'unico ponte visitabile. L'entrata e l'uscita sono molto comode (vista la mia recente esperienza con il Todaro), fatte con lo stesso sistema del Dandolo, con le due porte laterali (giustamente per turisti!).
La differenza è stato proprio vedere quei due metri interni in più, e passare così tra due motori diesel. C'era un classico odore di nafta, quello che spesso voi Comandanti di Betasom ci nominate e che non ricordo di aver sentito sul Dandolo a Venezia.
Non so voi, durante la vostra visita, ma è stato comico usare quegli elmetti: era più complicato muoversi con l'elmetto, e cercare di tenerlo in testa, che tra l'altro ti "porta via" quasi dieci cm di più in altezza (quindi era tutto un cercare di calcolare gli spazi), che senza niente in testa. Sarebbe meglio che facessero firmare una liberatoria e non complicassero la visita con quegli scenografici elmetti!

Roberta "Ammiraglia" Bais - www.betasom.it



Venezia - Aprile 2008

Che dire, apparte l'odio verso la MM per aver sventrato il Dandolo per far entrare la gente... (capisco quelli massicci o con problemi di movimenti, però).
Entrati in sala macchine, un odore forte, ma a parer mio piacevole ci avvolge...
Potendo girare liberamente per il sommergibile ci siamo incastrati in posti ai più sconosciuti, poi però bubbe toccando un portello ha lasciato "la mano nera". Dopo 10 anni di disarmo il dandolo è ancora ingrassato, che il nostro dir abbia fatto un week end fuori porta??
Si prosegue, il soffitto è spesso ricoperto di "cuscini di gommapiuma", ciò nonostante i comandanti più alti di me hanno rischiato la testa... chissa col mare grosso le craniate che si davano. Giunti nel cervello del sottomarino, la cabina di comando, ci siamo messi a frugare in tutto il locale, spostando panchette e sgabelli per curiosare meglio, devo dire che per quanto angusto e spartano quello di un sottomarino è uno spazio affascinante, certo che viverci dentro è un'altra cosa... Putroppo per ragioni a me sconosciute la vela non è visitabile, hanno tolto la scla che portava in plancia, ma ne avevano tolto solo un pezzo, per evitare che i curiosi si arrampicassero, fatto sta che la scaletta è stata ritrovata in sala siluri, e c'era la voglia di portarla al suo posto. In compartimento di lancio ho rivisto al cosa che più mi aveva nquietato la prima volta che salii sul dandolo: le brande sono dei cassetti sopra i siluri, da cui esce un materasso e si dorme in un cassetto aperto, come gatto silvestro...
Certo che a bordo l'atmosfera è ricreata bene, dal RT ci sono rumori, dal sonarista ognitanto si sentono i PING, mentre tutto il sommergibile è illuminato dalle luci di navigazione, che ogni tanto calano di intensità... Il tutto molto suggestivo, però... Che giornata intensa!

capitano Nemo - www.betasom.it



Venezia - Maggio 2007

Il gruppo si è diviso in due parti: un primo gruppo si è incamminato verso il Dandolo, guidati da un CF Mascellani in tutto il suo splendore della divisa ordinaria invernale, mentre i rimanenti hanno compiuto un'interessante visita dell'arsenale, con GM Andrea in veste di guida. Andrea di fatti è ormai "patentato" come guida dell'arsenale, avendo seguito il corso preparatorio per le guide e avendo approfondito l'argomento divorando diversi volumi di storia veneziana.
Forte di questo bagaglio di scibile lagunare e padrone dell'oratoria propria della professione di avvocato, Andrea ci ha guidato in una passeggiata tra i bacini, facendoci rivivere l'epoca in cui la sopravvivenza di Venezia dipendeva dalla supremazia sui mari a difesa delle proprie rotte commerciali. E quanto questo fosse cruciale è testimoniato dalle dimensioni dell'arsenale stesso, pari ad un sesto della superficie di Venezia, e dalle attenzioni che la Serenissima riservava al personale arsenalizio.
Volando con la fantasia al tempo delle Galee e Galeazze abbiamo attraversato l'arsenale fino a ricongiungerci con la prima parte del gruppo ai piedi dello scalo in bianca pietra d'istria che ospita il Dandolo. Giusto il tempo di una seconda foto di gruppo con il sommergibile per sfondo e i gruppi si sono invertiti, chi ha proseguito per visitare con Andrea l'arsenale e chi ha atteso il proprio turno per entrare nel sommergibile guidati dal un tenace Totiano, capace di gestire il poderoso ritmo di visite secondo la cadenza di 5 gruppi da 10 persone in meno di un'ora e mezza.

Eric Sestu - www.betasom.it



Venezia - 2007

Nessuno ci ha accompagnato nel Dandolo... è proprio per questo che non mi ha colpita particolarmente.
Un marinaio in servizio (della Marina, e non del nostro gruppo) ci ha accompagnati all'interno dell'Arsenale fino alla rampa dove giace il Dandolo ed ha aperto le porte e poi le ha richiuse (una volta usciti tutti, ovviamente). Siamo entrati pochi alla volta, ma senza guida, perciò tutto era affidato alla fortuna di avere o meno un ex sommergibilista nel gruppetto. Ovviamente nel mio non c'era!
Quindi un marinaio (dei nostri) si è improvvisato guida e ci ha spiegato quel poco che sapeva. Penso che saremo usciti in cinque minuti! Anche perchè c'erano gli altri (dei nostri) che dovevano entrare dopo di noi.
Non abbiamo indossato caschetti, non abbiamo goduto della luce rossa... abbiamo fatto tutto autonomamente... ma forse questo non lo dovevo dire! Sul fatto delle grandezze e di cosa ho visto... è passato qualche anno ed è facile che mi ricordi sbagliato. L'unica cosa che rammento bene è che ho messo le mani sul periscopio ed è puntato bene sul campanile!

Roberta "ammiraglia" Bais - www.betasom.it