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L'equipaggio di un sommergibile classe Toti era costituito, dopo alcuni "aggiustamenti" apportati dalla nascita fino
agli anni '80, dal seguente personale:
UFFICIALI
Comandante
Ufficiale in 2^ e AS
Direttore di Macchina
Ufficiale di Rotta
SOTTUFFICIALI
Contabile di Macchina
Nostromo
Capo Ecogoniometrista +2 sottordini
Capo silurista +1 sottordine
Capo telegrafista
Capo radarista +1 sottordine
Capo Macchina +3 sottordine
Capo Elettricista +2 sottordine
Infermiere
Furiere segretario
Cuoco
Erano inoltre assegnati, in numero variabile a seconda dell'attività del battello e delle necessità di
addestramento un certo numero di tirocinanti.
L'attività del personale veniva scandita da 3 momenti particolari: la navigazione, l'attività in porto e l'attività
con il sommergibile ai lavori.
La navigazione
La navigazione inizia in genere il giorno prima con i preparativi per testare tutti i macchinari, acquistare i viveri,
considerare gli aspetti della missioni e i materiali (dalle armi alle carte nautiche) che possono servire.
L'assemblea nella banchina del sommergibile è il primo atto: dopo l'appello in genere l'ufficiale in 2^ dà le
eventuali disposizioni di dettaglio e quindi l'ordine del Comandante: "preparativi per l'uscita in mare pronti alle
zerocinquezerozero".
L'equipaggio sale a bordo e avvia gli ultimi macchinari, il Comandante e il 2^ in plancia mentre il direttore di macchina
sovrintende i preparativi all'interno e l'ufficiale di rotta dà i rilevamenti dei punti cospicui dal periscopio.
I sottufficiali, il fondamentale braccio destro degli ufficiali, seguono ed eseguono in dettaglio le operazioni per
mollare gli ormeggi.
E appena questi sono mollati il cuoco (che dava una mano in coperta) inizia subito a produrre caffè.
Arrivati a poche miglia dal porto di partenza il battello si prepara all'immersione, l'ultimo raggio di sole per molto tempo...
Chiuse tutte le comunicazioni con l'esterno il Direttore comunica il "pronti all'immersione" e dopo l'autorizzazione del
Comandante (che rimarrà al periscopio per tutta la manovra) i classici 2 fischi avvertono l'equipaggio che E' ORA.
Adesso il sommergibile è nel suo elemento naturale e anche l'equipaggio assume i ritmi, ora lenti ora frenetici, della
navigazione subacquea.
Tutto il personale svolge turni di guardia di 4 ore intervallati da 4 ore di riposo a meno di poche eccezioni.
Il Comandante ad esempio: lui non fà guardie perchè è SEMPRE di guardia!
Anche gli ecogoniometristi (gli addetti al sonar) seguono un turno diverso: 4 ore di guardia e 8 di riposo; loro sono l'unico
contatto con l'esterno e non possono permettersi di perdere la concentrazione.
Un'altra guardia in 4 e 8 è quella dei timonieri orizzontali, un lavoro molto arduo quando si tratta di timonare a quota
periscopica con una tolleranza di pochi centimetri e il mare è agitato!
Anche il cuoco non fà guardie ma la sua giornata inizia alle 6 e finisce a mezzanotte di ogni giorno tra il preparare i pasti
e lavare le pentole.
Vediamo una giornata tipo in navigazione: alle 07.30 il capo silurista (che è di guardia a prora) viene a darvi la sveglia.
Saltate giù dalla vostra branda in pieno buio e vi dirigete verso la fila per il bagno passando e salutando i colleghi di guardia in manovra.
Tornate a prora, fate la fila per il lavandino e poi vi dirigete verso il vostro posto di guardia.
Sorseggiate il caffè ( o il latte) con qualche biscotto mentre vi passate le "consegne" (significa aggiornarsi sulla
situazione del sommergibile in relazione alla vostra guardia ed eventuali disposizioni ricevute per adempiervi al meglio)
e poi assumete la guardia comunicandolo all'ufficiale in comando.
Se siete in esercitazione tutte le vostre attenzioni sono proiettate al maggiore silenzio possibile e al miglior modo di trovare
l'avversario; se siete in una navigazione di trasferimento aspettatevi qualche esercitazione, in genere antincendio.
Alle 11.55 (ma spesso anche qualche minuto dopo) arriva il vostro collega a rilevarvi nella guardia. A prora i tavoli sono
già apparechiati dalla mensa precedente, manca solo il pasto che stà per essere servito.
Finito di mangiare (primo, secondo, frutta fresca o in scatola, caffè) in genere c'è qualche documento da compilare per gli
ufficiali e qualche manutenzione da curare per i sottufficiali. Se va male c'è anche qualche avaria da riparare. Alle 15.30
è pronto il tè con qualche biscotto e poi tornate a montare di guardia per altre 4 ore.
Dopo la cena in genere si guarda un film alla televisione (col videoregistratore perchè le onde radio non arrivano sott'acqua)
o si fà una partita a carte. Negli anni 80 il quintilio andava per la maggiore...
Molti, specialmente quelli che sono di guardia in 4 e 4, preferiscono andare in branda a riposarsi. Nel frattempo,in camera
manovra, le luci sono passate dal bianco al rosso. Il motivo è semplice: le pupille di chi è di guardia devono essere
adatte all'oscurità in qualsiasi momento, che si sia a quota periscopica (e quindi deve esplorare l'orizzonte) o che si sia
a quota profonda (perchè potrebbe essere necessario tornare rapidamente a quota periscopica). In locale macchine la luce
rimane bianca mentre a prora sono accesi solo i "testaletto" per i pochi che hanno voglia di leggere.
Alle 01.30 vi vengono a svegliare di nuovo, in una navigazione lunga si preferisce infatti fare 6 ore di guardia la notte
in modo che a turno si riesca a riposare un poco. Rilevate assonnati il vostro collega, magari mangiando un pezzo della pizza
di mezzanotte: una istituzione nella Marina Militare ma anche un espediente che aiuta a rimanere svegli durante la notte.
Se non intevengono avarie o emergenze la notte passa raccontandosi barzallette, aneddoti, sfottendo amichevolmente il collega o
anche giocandosi in una specie di lotteria chi pagherà le cocacole da abbinare alla pizza.
L'accensione delle luci bianche in manovra segnalano che nel mondo esterno è sorto il sole e manca poco per andare a dormire,
alle 07.55 il vostro collega viene a rilevarvi e voi vi tufferete nella branda ancora calda del corpo del vostro collega, senza
neanche accorgervi del tanfo che vi può ristagnare dopo tanti giorni di navigazione.
Ma il sonno sarà fin troppo breve perchè alle 11.00 vi daranno la sveglia per apparecchiare, nutrirvi e preparavi a rilevare
il collega. Questo sempre se non ci sono avarie da riparare o emergenze da contrastare perchè in questo caso il riposo
diminuirà in maniera esponenziale!
In porto
L'attività in porto inizia alle 08.15 con l'assemblea di fronte al battello, l'ufficiale in seconda che dà le disposizioni
e le informazioni di massima per la giornata. Sciolta l'assemblea generale ogni reparto fà la su assemblea per valutare
eventuali problematiche verificatesi durante la notte, le manutenzioni previste per la giornata e le eventuali avarie da
aggiustare. Segretario, infermiere, cuoco tornano in caserma nella loro segreteria; gli altri sono a bordo o per le officine
dell'Arsenale per seguire gli apparati in manutenzione.
Alle 13.00 mensa, dopo caffè e amaro alle 14.00 nuova assemblea a bordo per proseguire con i lavori già iniziati. Il "cessa
lavori", normalmente alle 16.30, raramente riuscirete a rispettarlo...
Potreste anche essere di guardia. Dopo un primo periodo in cui il battello non era presidiato in orario non lavorativo,
già dai primi anni '70 dormiranno a bordo un sottufficiale anziano con compiti di capo guardia, un sottufficiale tecnico
e tre sottufficiali/marinai giovani per la guardia armata in coperta. Ognuno, ad orari stabiliti, dovrà effettuare delle
ronde dentro e fuori il sommergibile.
In bacino
L'attività in bacino è solo simile a quella in porto. Le categorie non interessate dai lavori approfittano per impostare
turni di licenza, le più sfortunate seguiranno le ditte a bordo o eseguiranno di persona i lavori di smontaggio, rimontaggio
e manutenzione. D'estate il caldo a bordo supera i 50°C, d'inverno raramente sale sopra i 10°C.
Molti pezzi devono essere seguiti fino in ditta o in arsenale e, quando possibile, si invia il personale più qualificato
a fare dei corsi presso le ditte che hanno costruito i macchinari di bordo. Raramente quello del bacino è considerato
un periodo felice per l'equipaggio.