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Per stabilire la sua posizione e poter successivamente calcolare una rotta un sommergibile si comporta come una nave
finchè è in superficie. Il problema sorge quando il battello si immerge: senza alcun contatto con l'esterno che non
sia il sonar si può solo stimare quale sia la posizione, salvo poi aggiornarla ogni volta che torna a quota periscopica.
Vediamo dunque gli ausili a disposizione dell'equipaggio di un Toti per stabilire la propria posizione: essi sono tutti
in camera manovra per fornire con immediatezza i dati che possono servire.
Due "tavoli" sono al centro della camera manovra: il tavolo tattico e il tavolo da carteggio. Quest'ultimo con il palese
scopo di appoggiarvi le carte nautiche per calcolare rotte, valutare fondali od ogni altro dato utile che le carte possono
offrire.
Sul tavolo tattico veniva predisposto un "lucido" (un foglio semitrasparente) ove erano state riportare le coste, i punti
cospicui e ogni dato utile. Il tavolo tattico (che è un apparato elettromeccanico, piena tecnologia anni '60) retroproiettava
sul lucido la posizione istantanea del sommergibile, ricavandola dalla rotta e dalla velocità: dati che arrivano
direttamente dal solcometro (il tachimetro/contakilometri delle auto) e dalla girobussola.
Il radarista di guardia provvedeva quindi a segnare con una matita la posizione proiettata con una cadenza di 2/3 minuti.
La girobussola, che basa il proprio funzionamento sulle leggi della fisica che regolano la forza centrifuga e la quantità
di moto (è in effetti un giroscopio collegato a dei sensori che ne rilevano il cambiamento di posizione) è quindi in grado
di dare ad ogni istante la rotta che stà seguendo il battello.
Il solcometro è invece una apparecchiatura in grado di rilevare "lo scorrere" dell'acqua sotto lo scafo, dando quindi
la velocità.
Entrambi i sensori non sono però in grado di sentire e valutare gli spostamenti che impongono le correnti al battello,
è quindi necessario "rifasare" periodicamente il tavolo tattico sulla base dei dati che altre apparecchiature di bordo
possono fornire. Rifasamento che può avvenire solo a quota periscopica in quanto tutti basati sulla trasmissione di
onde radio.
Gli apparati in grado di fare il punto nave erano:
il Loran "C", un sistema basato sulla ricezione di onde radio trasmesse da stazioni apposite dislocate lungo la costa.
L'apparato,individuando la direzione di 2 o più stazioni radio e conoscendone la loro posizione ricavava automaticamente
la posizione fornendo latitudine e longitudine.
Un secondo apparato, imbarcato succesivamente, è il ricevitore satellitare: l'antenato del moderno GPS che riceveva i
propri dati da una costellazione di satelliti ormai in disuso. E a differenza del GPS odierno impiegava dai 5 ai 15 minuti
per fornire i dati di posizione del sommergibile.
Altri apparati, impiegabili però solo in prossimità delle coste, erano il radar e il periscopio (nella foto qui sotto): rilevano i punti cospicui
e, conoscendone la loro posizione, l'incrocio delle rette con quel rilevamento e passanti per il punto cospicuo fornirà
la posizione.
In caso di mancanza totale di energia elettrica sono previsti apparati di emergenza, la girobussola aveva una batteria e
se anche questa si fosse esaurita sarebbe stata impiegata una bussola magnetica (nella foto). I dati di questa bussola
non potevano certo definirsi affidabili essendo sistemata all'interno di uno scafo di acciaio sensibile al magnetismo
terrestre. Ma, assieme al sestante, rimaneva comunque l'ultimo modo per ritrovare "la strada di casa".